Le donne di Ruscin in cucina, quattro generazioni di storia e gusto

8 Marzo - Trattoria Du Ruscin

Le donne di Ruscin in cucina, quattro generazioni di storia e gusto

“A-a donna cujosa ghe bruxa a cassoula.”

(proverbio genovese)

Donne e cucina. Un binomio oggi non più automatico né esclusivo, da alcuni percepito perfino come un po’ offensivo, ma vecchio come il mondo.

In barba (letteralmente) ai tanti chef stellati che ci occhieggiano dagli schermi televisivi, non vi sono dubbi: la nostra invidiatissima gastronomia è quella che è grazie a una schiera plurimillenaria di brave e valenti cuoche. Se è vero che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, questo vale doppio per le grandi ricette… e dobbiamo proprio ricordare che dietro al proliferare delle catene americane del fast food c’è sempre, immancabilmente, uno zampino maschile?

D’altra parte la cucina italiana (declinata nelle sue mille identità regionali) ha sempre avuto un sapore casalingo, più che quello della nouvelle cuisine da ristorante gourmet. Pasta casereccia, pesto, verdure ripiene… tutti piatti della tradizione che nascono dalla necessità di ingegnarsi con quel che si ha a disposizione, nel trasformare pochi ingredienti in banchetti in grado di nutrire e crescere famiglie numerose, nei periodi di abbondanza come in quelli di carestia. Passando perfino per quelli di guerra, in cui anche far da mangiare, un’azione così quotidiana e all’apparenza banale, diventava un atto di Resistenza.

Genova e le donne in cucina 

Insomma: se non fosse per le donne, la nostra tradizione gastronomica non sarebbe quell’eccellenza che tutto il mondo ci invidia. Lo sanno gli italiani e lo sanno da sempre anche i genovesi, che di questo fondamentale apporto femminile alla nostra identità culturale (perché la buona cucina è senza dubbio cultura) conservano la memoria storica in una grande abbondanza di proverbi, spesso ironici e raramente lusinghieri, ma tutti testimonianza di come la donna sia sempre stata al centro di ogni aspetto della vita di una società come quella italiana.

“Na dònna a l’é a rovinn-a ò a l’é a fortunn-a de ‘na câza”, recita un detto popolare, e certamente le nostre donne sono stata la fortuna del Bel Paese. Anche il buon Giovan Battista Ratto, che fece la propria fortuna descrivendo insieme al figlio (un’altra impresa familiare tutta al maschile) le ricette della tradizione ligure non poté far altro che intitolare il volume La Cuciniera Genovese, rendendo omaggio a quel ruolo quintessenziale della cuoca che fa subito immaginare un’atmosfera casalinga, accogliente, di famiglia…

… e di famiglia, credeteci, noi ne sappiamo qualcosa.

La grande famiglia di Ruscin

Dietro (o accanto a) ogni grande uomo c’è una grande donna, dicevamo, e questo è vero anche per la trattoria di Ruscin, fin dal 1893 un vero e proprio albero genealogico del gusto sui cui rami sbocciano ancora i sapori della vecchia Genova.

Benché il locale porti fin dalla sua fondazione il soprannome con cui il “roscio” Gerolamo Costigliolo era noto agli amici, fu infatti la passione per la cucina di sua moglie Rosa Lastrico a convincere la coppia ad aprire la trattoria per condividere anche coi viandanti le gioie della cucina genovese. Cucina poi consegnata nelle sapienti mani di Amelia Dellepiane, moglie del terzogenito Angelo, e poi ancora ai loro figli: Giuseppina, che sposò Giorgio Costa, e Mario, che sposò Emiliana Vernazzano, tuttora impegnata in cucina assieme a Giuseppina e alla di lei figlia, Giorgia, cui dal 1981 si è unita Fulvia Pedevilla, ormai a tutti gli effetti membro onorario della grande famiglia di Ruscin.

Quattro generazioni ai fornelli per conservare la tradizione della cucina ligure e raffinarla, arricchirla, espanderla col passare dei decenni, proprio come una famiglia che cresce e che cambia, ma mantenendo sempre nei propri geni un’impronta inconfondibilmente zeneize. E al centro di questa famiglia, quattro generazioni di donne impegnate a fare quello che le donne fanno meglio: nutrire, non solo le pance ma anche e soprattutto la memoria, le tradizioni, l’identità, il futuro delle nostre terre.

La Liguria è donna, e così anche la sua cucina. Venite da noi a scoprirla!



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